Beppe Grillo augura "Buon anno" all'ex vicepresidenteUnipol Ivano Sacchetti coinvolto nelle recenti bufere giudiziarie sulla scalata del colosso cooperativo alla Bnl e fornisce qualche "consiglio" a chi vuole costuire un asilo a qualche centinaio di metri dall'inceneritoredi Cavazzoli e punta a costruirne uno nuovo e ancora più grande interprovinciale. Il comico, citato dalla rivista "Time" tra gli "Eroi europei del 2005", categoria "Ribelli", lo fa alla sua maniera..Sarcastico, dissacrante e pungente.
Buon Anno.
«Buon Anno. Che succede ?»
Hanno deciso di costruire un asilo a circa 500 metri dall'inceneritore e turbogas. «Eh, potrebbero farlo dentro. Io presumo che sarebbe più sicuro dentro l'inceneritore. Si fa una costruzione unica, una costruzione con una paratia e si ottiene dentro l'inceneritore insonorizzato un bell'asilo. E poi propongo di farci anche una mensa».
Si parla anche dicostruire un nuovo inceneritore
«L' inceneritore è un 'punto di vista'oramai vecchio di vent'anni e lo si vuol contrabbandare come un nuovo'punto di vista' di come fare energia, come un nuovo modo di vedere lecose.Ma chi ha gli inceneritori non ne produce più, sono cose di 20 anni fa. I tedeschi hanno fatto degli enormi inceneritori che oggi viaggiano al 30-40% della loro portata dopo le politiche di raccolta differenziata. E per farli andare a quella portata comprano oramai immondizia in tutta Europa ma non ne hanno in progetto di costruirne nessun altro. I tedeschi avevano gli inceneritori ma poi hanno fatto la raccolta differenziata,hanno fatto un programma politico chiamato 'dalla culla alla culla' tassando chi utilizzava il monouso, hanno tassato chi produce oggetti 'usae getta'. Costruire inceneritori è quindi una cosa vecchia, morta e cheviene fatta da morti».
Ma c'è chi dice che i nuovi inceneritori sono più sicuri.
«E' la 'nuova tendenza' dire che hanno grandi e nuovi filtri, che ormai sono puliti, che New York ce l'ha in centro città, ormai l'inceneritore è un mezzo di fare energia pulita ci dicono.Oggi oramai passa questa idea qua. C'è chi non si pone invece domande vere come 'Cosa inceriamo?', 'Dove va a finire?', 'Lo sappiamo che nulla sparisce ma si trasforma?'. In realtà noi abbiamo bisogno non di fare inceneritori ma di fare economie che non vanno incenerite, pensando ad esempio alla raccolta differenziata porta a porta, al riutilizzo. Oramai anche quelli che hanno fatto una politica fortemente incentrata sugli inceneritori, come gli americani in passato, hanno incominciato a togliere il mono-uso di ogni cosa, si passa al riutilizzo piuttosto che all'usa a getta. Ad esempio hanno iniziato a riutilizzare molte cose negli ospedali, come era già 50 annifa».
Bisogna quindi ripensare anche la catena produttiva?
«Certo. Bisogna proibire l'usa e getta, quindi adottare tecniche per il riutilizzo, far pagare la tasse a chi fa imballaggi che non possono essere riutilizzati, pensare al secondo e terzo imballaggio, la catena di produzione dei prodotti va ripensata in un altro modo. Ma siamo distanti dai pensieri della politica di oggi. Oggi ci troviamo di fronte alla crescita incondizionata di qualsiasi cosa, un modello che oramai è morto, solo chei morti che lo propongono sono gli unici a non accorgersene. Tutto questo sistema è morto e da solo più rischi che benefici».
E' in arrivo a Reggiocon il suo spettacolo Beppegrillo.it?
«Stiamo ancora studiando le date deltour 2006. Non so se ci sarà un mio spettacolo a Reggio ma sicuramente cercherò di fare qualcosa da voi con l'esperto di nanopatologie ed inquinamento da nanopolveri Stefano Montanari; parleremo e spiegheremoalla gente. Lui è nel microcosmo io sono nel macro.lui è uno scienziato,un ricercatore, dice delle cose vere con nomi e cognomi».
Dagli inceneritori al sistema bancario. E' reggiano l'ex vicepresidente Unipol Ivano Sacchetti.
«Buon Anno a lui. Che se la goda come una Pasqua. Lui farà da insegnamento a quella che poi sarà la finanza nei prossimi anni, lui è un "faro illuminante". Ma queste cose io le dicevo da 4-5 anni,basta vedere lo spettacolo scorso, parlavo del sistema bancario, del sistema manageriale, dei consulenti, dove si dipanavano tutti questi finti capitalisti senza capitali. Chi rimane fregato sono sempre i piccoli azionisti, i piccoli risparmiatori, pensionati. Questa è la finanza oggi che rappresenta purtroppo il 95% dell'economia».
Perché invita i cittadinia considerare i politici 'dipendenti'?
«E' così. Li paghiamo noi. Devono avere più rispetto per i cittadini, per chi li paga. Come dice la Costituzione i politici devono rendere conto al popolo italiano non ai 'loro' elettori visto è tutto il popolo italiano che li stipendia. E che stipendio che hanno».
(Matteo Incerti - Il Resto del Carlino Edizione Reggio Emilia 4 Gennaio 2006)