venerdì 16 luglio 2010

Una canzone per la cornamusa di Villa Rossi, la faranno i Modena City Ramblers


di MATTEO INCERTI — ALBINEA —
«QUELLA di David Kirkpatrick è una storia magica, che fa riscoprire un periodo importante della nostra storia e anche come la musica — quella della sua cornamusa durante la tragedia della guerra — possa aver salvato vite umane evitando la rappresaglia nazista. Ci stiamo scrivendo una canzone». A parlare così è Massimo Ghiacchi, uno dei leader del notissimo gruppo Modena City Ramblers che dopo aver letto in questi mesi le storie incredibili dei reduci ritrovati di “Operazione Tombola”, l’assalto al comando nazista di Villa Rossi e Villa Calvi, e saputa della vicenda del suonatore di cornamusa, ha avuto l’ispirazione per nuove canzoni.
«MI SONO MESSO a leggere il libro di Glauco “Gordon” Monducci, il comandante dei Gufi Neri che fu ferito quella notte — spiega Ghiacchi — sto seguendo le vicende e l’idea è di fare varie canzoni. Ci sono storie umane bellissime che sono state riscoperte in questi mesi».
I lavori sono cominciati. «Abbiamo già alcune idee sarà un testo carico e bello — continua l’esponente dei Modena City Ramblers — anche con pezzi corali in inglese, immaginiamo lui che scende in kilt dal paracadute sul Cusna e poi arriva nella notte ad Albinea. Un suono che nelle cose terribili della guerra ha portato la pace e la vita».
INTANTO il Comune di Albinea per voce del sindaco Antonella Incerti, dopo aver letto sul Carlino che David Kirkpatrick era stato rintracciato, annuncia che all’86enne scozzese verrà conferita la cittadinanza onoraria.
«E’ come un puzzle che negli anni si è ricomposto — spiega il primo cittadino di Albinea — prima le indagini del nostro compianto Mario Crotti, poi le vostre. Così è stata restituita la memoria di tutti, tenendo vivo il ricordo anche dei disertori tedeschi. Una memoria capace di unire i popoli».
COSÌ ALBINEA è diventata un luogo di pace per riparare storie drammatiche. «Ad Albinea e in tutti coloro che presero parte a quegli eventi c’è una cosa che è sempre rimasta indelebile, sia a chi la sentì e chi ne ricorda le gesta. Quel suono della cornamusa — continua il sindaco —. A chi era presente quella notte sembrò che qualcosa stesse cambiando magicamente. Non ci fu il rastrellamento anche grazie a lui oltre che ai tre ragazzi morti. Nel 1995 (il cinquantesimo anniversario) con il maggiore Farran, Monducci ed Harvey ancora vivi, chiamammo dalla Scozia un suonatore di cornamusa per ricordare quel suo gesto».
IL SOGNO ora è un altro. «Gli conferiremo la cittadinanza onoraria — dice il sindaco — se non proprio a lui, perché capiamo possa soffrire ancora a venire qui, almeno ai figli. Abbiamo letto che ne ha quattro e suonano la cornamusa: sarebbe bello averli con noi a suonare, magari alle prossime celebrazioni nel marzo 2011».

Pubblicato su IL RESTO DEL CARLINO 16.7.2010

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