mercoledì 14 novembre 2007

Basta truffe, l'UE non dia piu' fondi allo Stato italiano


STRASBURGO- “Bloccate i fondi dell'Unione Europea all'Italia è come darli a Bokassa nel 2006 abbiamo avuto il primato europeo in frodi con 318 milioni di euro”. Così Beppe Grillo, internvenuto ieri al Parlamento Europeo di Strasburgo insieme al pm Luigi De Magistris ed al giornalista Marco Travaglio. “Vi chiedo aiuto – ha detto Grillo di fronte ad una aula prenotata dall'eurogruppo dei Verdi/Ale e dall'eurodeputato Giulietto Chiesa- date un segnale questo sistema di sovvenzioni droga il mercato, la gente non sa nulla in Italia di tutto ciò, avvengono truffe fatte da società costruite appositamente, dai dati della Commissione emerge che utiliziamo solo il 43% dei fondi a disposizione e li utilizziamo moltissime volte male. Serve un sistema di controllo dal basso via internet per monitare ogni fondo”. Ad ascoltare il 'trio', insieme a funzionari e diversi cittadini dei Meet Up di Bruxelles ed Amsterdam, diversi eurodeputati dall'ex sindaco di Milano Gabrile Albertini , ai radicali Marco Pannella e Marco Cappato, dalla copresidente dei Verdi Monica Frassoni, al belga Bart Staes che fa parte della commissione antifrodi e Claudio Fava e Catania del Prc. Fava e Catania hanno criticato Grillo accusandolo di “qualunquismo”. Risposta di Grillo Fava. “Fai la filosofia della politica il mondo reale è un altro”. Cappato invece ha “ promosso l'idea di controlli via internet da parte degli iter dei finanziamenti per evitare magari come successo che un bando per un corso di formazione per autotrasportari sia gestito da una lavandaia”.
L'eurodeputato belga Staes ha invece informato che “la Commissione anti-frodi a del Parlamento Europeo marzo sarà in Sicilia per far luce su diversi fondi” invitando il comico e chi volesse a seguire da vicino la vicenda. De Magistris non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito alle inchieste che gli state avocate ma ha spiegato i meccanismi con i quali si attivano le frodi comunitarie. “Il problema dei fondi – ha spiegato agli eurodeputati – sono le società miste pubbliche private. In Calabria mi sono trovato ad imbattermi in situazioni che hanno a che fare con finanziamenti pubblici collaborando con l'Olaf la commissione anti frodi del Parlamento europeo che si è sempre ben attivata”. “Nelle società miste pubbliche private – ha detto De Magistris- ci sono politici che lottizzano come ai vecchi tempi con un esponente per ogni formazione tranne estrema destra ed estrema sinistra, ma anche nella parte privata troviamo imprenditori, uomini d'affari a volte legati agli stessi uomini politici e talvolta società che hanno legami con la n'drangheta”. Per il magistrato di Catanzaro “Il tema è che le società che vengono fatte lavorare quelle che usufruiscono di parte dei fondi, capita che stornino una parte verso terzi, così come le persone che vengono fatte lavorare, che diventano serbatoi di voti”. Conclusione. “Alla fine se l'Ilita non realizza le opere finanziate con i denari Ue viene pure multata, in Calabria tra il 2007 e 2013 dovrebbero arrivare 9 miliardi di euro di contributi”.

Matteo Incerti
(Il Resto del Carlino-Il Giorno-La Nazione 14 Novembre 2007 pagine Interni)

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