giovedì 15 luglio 2010

Vive in Scozia un eroe di Villa Rossi, la sua cornamusa evito' una strage di civili da parte dei nazisti




La musica è stata la sua vita. La sua musica ha contribuito, come per magia, a salvare altre vite umane.Questa è la storia di David Kirkpatrick, l’eterno boy scout che nel 1945 arrivo’ dal cielo in kilt sul Cusna e con il suono della sua cornamusa lancio' l'assalto al comando nazista di Botteghe d'Albinea compiendo un piccolo miracolo. Contribui' ad avitare una rappresaglia salvando la vita a centinaia di persone.


GIRVAN (SCOZIA) - Si paracaduto’ in kilt sul Cusna. Il suono della sua cornamusa, nella notte del 27 marzo 1945, guidò Alleati e partigiani all'assalto del comando nazista di Botteghe incitandoli a battersi come poeti guerrieri. Le stesse note di quello strumento, come per magia, fecero credere ai tedeschi che gli inglesi erano alle porte di Reggio e l'attacco fosse stato condotto primariamente da loro e non dai partigiani. La sua musica, unita al tragico sacrificio di tre giovani paracadutisti britannici fece così un piccolo miracolo. Evito' una feroce rappresaglia nazista ad Albinea che sarebbe costata la vita a centinaia di civili. Per 65 anni lunghissimi, l'allora 19enne scozzese David Kirkpatrick, il soldato che in mezzo a quel'inferno indossando il kilt suono' "Highland Laddie" è rimasto nell'ombra. Ha sofferto come non mai le ferite psicologiche lasciate da quella notte e la guerra. Non ha mai saputo che tra i cittadini di Albinea, come in tutte le persone che presero parte ad Operazione Tombola, le sue gesta e la sua musica erano un simbolo di coraggio, vita e pace e non di morte. Di lui si erano perse le tracce. Si conosceva solo il cognome. Citato in rapporti e qualche vecchio libro. In molti lo credevano morto. Invece David Kirkpatrick ha 86 anni e vive a Girvan in Scozia, in un piccolo villaggio di pescatori di ottomila anime sulla costa occidentale di fronte all'Irlanda. In questi 65 lunghissimi anni ha continuato a fare quello che fece allora. Suonare la sua cornamusa. “Imparai a farlo da piccolo quando ero un boy scout” racconta David. Lo ha fatto per tutta la sua vita insegnando anche ai suoi quattro figli: Allan, Ross, David e Lee. Poi un giorno di giugno, grazie ad una lettera ed una telefonata, conosce la verità, si libera dei fantasmi, apre il suo cuore. “Sono io il ragazzo che suono’ quella notte – racconta con forte accento scozzese- non sapevo di essere ricordato così dalla vostra gente, grazie” dice commosso. "Mi paracadutai sulle montagne e indossavo il kilt anche quando mi lanciai".
Era il suo primo lancio operativo. “Mi addestrarono in Sicilia”. Attero’ ai piedi del Cusna. Due giorni prima, il 22 marzo 1945 era stato arruolato nel 2 battaglione delle Sas, le truppe speciali britanniche. Della battaglia parla poco. "Fu terribile, ricordo che ad un certo punto un proiettile colpì la sacca della cornamusa, mi gettai a terra e vedevo quello che succedeva intorno". Poi altri ricordi sugli Appennini. "La domenica anche se sono presbiteriano e non cattolico andavo nella Chiesa a messa, lasciavo fuori la mia arma". La chiesa probabilmente è quella di Secchio dove avevano base i britannici o quella della vicina Febbio. "Ricordo di un ragazzo, gli piacevano i cowboy così lo vestimmo come uno di loro. Sarà ancora vivo ?". Gli raccontiamo che qualche mese fa abbiamo trovato in vita quattro reduci. Tutti si ricordano di lui. "Salutatemeli tutti, li abbraccio tutti come tutti gli abitanti delle vostre città”.

“HO SOFFERTO TUTTA LA VITA, E' LA FINE DI UN INCUBO”
“Siamo stati felici nel sapere che non ci fu una rappresaglia tedesca anche grazie alla sua azione e musica. Si è finalmente sentito sollevato nell'apprendere che il suono della sua cornamusa fece del bene”. A parlare per il papà David ora è il figlio ultimogenito Lee Kirkpatrick, 46 anni militare in carriera del servizio d’intelligence della Royal Air Force ed anche lui suonatore nella banda dell’aviazione. "Essendo io un militare della RAF ho provato per tanti anni a far parlare mio padre delle sue esperienze durante la guerra, ma non ha mai voluto rivisitare quelli che per lui furono giorni cupi. Quell'esperienza gli ha lasciando profonde ferite, soprattutto quella notte" spiega. “Dopo la guerra mio padre ha sofferto di terribili traumi psicologici a causa di quello che visse e vide”. "Tanti giovani persero la vita e per molti anni ha rivissuto probabilmente le loro orribili morti. parlava di persone che bruciavano vive nelle Ville". I paracadutisti del 2 Sas infatti diedero fuoco a diverse stanze del comando nazista. Poi con una lettera inviatagli, ha saputo come testimoniano i rapporti e le lettere ed il diario dell’allora parroco di Albinea Don Alberto Ugoletti, che il sacrificio di tre giovani parà britannici morti e l’effetto psicologico di sentire l’inno scozzese alle porte del comando nazista, evito' di fatto una feroce rappresaglia ad Albinea visto che i tedeschi applicarono il codice di guerra ed evitarono rastrellamenti che venivano applicati solo in caso di attacchi guidati dai partigiani. I morti tedeschi furono tra i 30 ed i 60. Dieci civili uccisi per ogni tedesco ammazzato da attacchi di partigiani era la legge di Adolf Hitler, ad Albinea si evito' una strage. "Ora che è venuto a conoscenza di queste cose per la prima volta nella sua vita, finalmente ha rimosso quegli incubi, li ha seppelliti" racconta commosso il figlio.

GUERRA E PACE Kirkpatrick èntrò nella 1a brigata degli Highland Regiment nel 1942 ed poi negli Argyl and Sutherland Highlanders. Sempre come il compito di "piper", da fine ottobre 1943 fu ad Alessandria in Egitto in Nord Africa, poi a Patrasso in Grecia ed infine in Sicilia dove fu addestrato ai lanci. Poi venne allegato ad “Operazione Tombola” il 22 marzo 1945 e lanciato sul Cusna. Kirkpatrick fu operativo con i reparti speciali delle Sas fino al 9 giugno 1945 e lascio' l'esercito nel 1946. Il 21 giugno 1947, nel primo giorno d'estate sposo' il suo grande amore. Anna Brittain che durante la guerra aveva servito nelle campagne dell'Ayrshire nel Womand Land Army, le ausiliarie dell'esercito di Sua Maestà. Qualche settimana fa hanno celebrato il 63esimo anniversario di matrimonio che ha dato loro quattro figli. Prima di partire per la guerra David lavoro' in miniera con suo padre e continuo' a farlo dopo il secondo conflitto mondiale. "Utilizzava le sue esperienze distruttive accumulate in guerra per far esplodere le pareti di miniere di carbone" racconta il figlio. "Si ma per la salute non era un granchè, mi misi a studiare e poi andai a lavorare all'aria aperta come caposquadra in una fabbrica che lavorava le alghe " spiega David. Ancora oggi suona la cornamusa, per la loggia massonica di Girvan St. John (con tanto di sito internet e nomi e foto pubblici dei “fratelli” aderenti, un mondo quello del rito scozzese lontano dai segreti e gli intrighi della massoneria italiana) e la banda del distretto. La sua musica è stata la sua vita. La sua musica ha contribuito, come per magia, a salvare altre vite umane ed accelerare la fine della guerra. Questa è la storia di David Kirkpatrick, l’eterno boy scout di Girvan che arrivo’ dal cielo in kilt sul Cusna.

LA STORIA DI OPERAZIONE TOMBOLA - PARA' INGLESI E PARTIGIANI ALL'ASSALTO DISTRUSSERO IL COMANDO La notte del 27 marzo 1945 cento tra paracadutisti britannici del 2 battaglione dello Special Air Service, i partigiani della squadra speciale Gufo Nero, garibaldini e russi attaccarono a Botteghe d’Albinea il Comando avanzato del 51° Korps e la V Sezione del comando generale tedesco in Italia. Lì a Villa Rossi e Villa Calvi si trovava il “cervello” del lato occidentale della Linea Gotica con uffici cartografici ed il collegamento telefonico con Berlino. L’operazione partì ai primi di marzo con il lancio di decine di paracadutisti alleati ai piedi del Cusna. Il 25 marzo il gruppo si riunì a Valestra per scendere a piedi dalle montagne. Il 26 marzo dormirono a Cà del Lupo ed alle 2 di notte lanciarono l’attacco al comando al suono di una cornamusa. Questo per far sapere ai tedeschi che gli inglesi erano alle porte. Il comando fu distrutto. Morirono tra i 30 e 60 nazisti (se fosse stata attuata una rappreseglia questo significava non meno di 300 civili uccisi) e 3 inglesi : James Arthur Riccomini, Stanley Bolden, Sidney Guscott. Fu ferito anche il comandante dei Gufi Neri Glauco “Gordon” Monducci ed il capitano inglese Mike Lees del SOE,i servizi segreti dediti alle azioni di speciali. I tedeschi pero' dal momento che trovarono solo tre paracadutisti inglesi tra i morti ed udirono l'inconfondibile suono della cornamusa considerarono l'attacco primariamente come opera degli ingles evitando la rappresaglia contro i civili. Lo scorso marzo dopo mesi di ricerche sono stati ritrovati quattro reduci che presero parte all'Operazione: Bruno “Bruno” Gimpel (Gufo Nero), Roberto “Fanfulla” Trinelli (26a brigata garibaldini), Giovanna “Libertà” Quadreri (Gufo Nero) e Gino “Gino” Beer (Gufo Nero).

Matteo Incerti (diritti riservati)

Pubblicato su IL RESTO DEL CARLINO - Edizione Reggio Emilia 15 luglio 2010
REGGIO NEL WEB - 16 luglio 2010

Foto: archivio personale famiglia David e Lee Kirkpatrick. Per la pubblicazione o l'utilizzo contattare l'autore dell'articolo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' una grande storia!!!! Vai avanti, Matteo!!
Fogliazza