venerdì 8 marzo 2002

L'olandese vota le liste 'forti e dure'

L'AJA -
partiti tradizionali olandesi hanno subito uno schiaffo senza precedenti nelle amministrative, a pochi mesi dalle elezioni politiche di maggio. Oltre un quarto dei seggi (26%) è andato a liste civiche locali e a nuovi movimenti che hanno guadagnato voti ai danni dei partiti di governo: socialisti, liberali di destra (Vvd) e liberali di sinistra (D'66). Le liste locali rispetto alle amministrative del '98 hanno avuto un balzo in avanti del 9%. La grande maggioranza si rifà a "Leefebaar Nederland" (Olanda Vivibile) un nuovo partito che si è proposto per "riavvicinare la politica ai cittadini con un modello di società vivibile". Fondato 4 anni fa da un conduttore radio di Utrecht, Leefbaar Nederland, esordì proprio in quella città diventando subito il primo partito. Lo shock è arrivato da Rotterdam. Nella più grande città portuale d'Europa la maggioranza relativa è stata conquistata dalla lista locale del sociologo Pim Fortuyin connotata da idee xenofobe. La sua lista avrà 17 seggi nel Consiglio comunale, grazie al 33% dei consensi. Fortuyin, gay dichiarato e per questo ostile alla cultura islamica che ritiene discriminatoria contro i "diversi", era uno dei leader di "Leefbaar Nederland", ma è stato espulso per le sue posizioni razziste. Il fondatore di "Leefbaar Rotterdam-Lijst Fortuyin" (Rotterdam Vivibile-Lista Fortuyin) ha proposto di abolire l'articolo della Costituzione dei Paesi Bassi che vieta la discriminazione razziale e e religiosa, e anche di bloccare tutti gli ingressi di immigrati da Paesi islamici. Posizioni fortissime che se applicate metterebbero i Paesi Bassi fuorilegge rispetto all'Unione europea e al Consiglio d'Europa, e che probabilmente costeranno a Fortuyin una condanna penale per "istigazione alla discriminazione religiosa e razziale". Il successo dei nuovi movimenti e delle liste locali (oltre a Leefbaar Nederland e alla Lista di Fortuyin a Rotterdam, hanno avuto successo anche movimenti regionali in Frisia e liste civiche indipendenti) unito alla rimonta dei partiti d'opposizione - verdi, cristiano democratici e la coalizione protestante - è un forte segnale ai tre partiti di governo in vista delle elezioni di maggio. Per anni, gli olandesi si sono lamentati di come tutti i partiti avessero praticamente le stesse posizioni, fossero questi di destra o sinistra. L'avvento delle nuove liste, ed anche la forte connotazione di partiti come quelli ecologisti e d'ispirazione religiosa o localista, hanno dato voce a questa richiesta di "identità" e di "nuovo". Una scossa che ricorda quella arrivata in Italia nei primi anni '90, all'epoca di Tangentopoli, e della quale la politica olandese, che ha fatto della concertazione il suo modello, dovrà tenere conto.
Matteo Incerti
( Gazzettino-Venerdì, 8 Marzo 2002)


Nessun commento: