venerdì 26 ottobre 2007

Amianto: quarantasette lavoratori nella 'lista delle morte'



SONO quarantasette i casi di lavoratori della Landini di Castelnovo Sotto che hanno contratto malattie anche mortali dovute probabilmente all'esposizione da amianto, accertate dall'Inail fino al 2002 . Sei i casi accertati di mesotelioma, una forma di cancro ai polmoni mortale che non lascia scampo e condanna uomini e donne ad una aspettativa di vita massima di 16 mesi .

Casi riconosciuti dall'Inail tra il 1991 ed il 1997 e che hanno colpito addetti alla produzione di manufatti, alla produzione canne e tubi, di canne fumarie, al carico di automezzi ed anche una impiegata amministrativa che pur lavorando lontano dalle zone più a rischio è con ogni probabilità è rimasta esposta alle polveri, nanopolverie fibre d'amianto rilasciate sia dai sacchi di amianto che dai processi di lavorazione . Altri tre i casi conclamati di
cancro . Un addetto alla finitura delle vasche ha contratto un carcinoma polmonare riconosciuto
nel 1991, un altro lavoratore che seguiva la confezione tubi una neoplasia intestinale ed un operaio che seguiva la sbavatura manufatti un carcinoma all'esofago. Tantissimi i casi di asbestosi polmonare, che come spiega l'avvocato Mariacarla Borghi «è una malattia sentinella della presenza di amianto» . L'Inail ne ha contati ben 21 casi al 2002 . Alcuni di questi potrebbero trasformarsi in ben più gravi malattie .

Sei invece i casi di Placche pleuriche accertate e 10 quelli di bronco da silicati . Tra i vari operai della ditta, dai registri dell'Inail forniti durante il processo, è stato infine rilevato un caso di silicosi . Dopo la sentenza del giudice del lavoro Marcella Chesi, per questi lavoratori della Landini o i familiari in caso di morte è molto alta la possibilità di vedersi riconosciuti indennizzi per i danni subiti .
Matteo Incerti (Il Resto del Carlino, ed. Reggio Emilia 26/10/2007)

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