domenica 7 settembre 2008

SONIA ALFANO, LOTTA ALLA MAFIA



Sonia Alfano, presidente Associazione nazionale famigliari vittime di mafia e figlia di Beppe Alfano, giornalista free lance ucciso dalla mafia nel 1993 per le sue inchieste scomode chiede di far luce su alcune 'stranezze' della strategia anti-racket di Confindustria Sicilia e non solo. Sonia, che guida in Sicilia il movimento Ammazzateci Tutti! ed è stata candidata presidente della Regione Sicilia per la lista civica Amici di Beppe Grillo, ci ricorda come la ndrangheta, camorra, mafia riciclino i loro introiti nel Nord tramite la cementificazione del territorio. Reggio Emilia inclusa. Se vedete spuntare come funghi centri commerciali, palazzine vuote e rotonde forse c'è un perchè...

Leggi l'intervista a Sonia Alfano : "Se la ndrangheta è a Reggio la politica ha le sue colpe"

Leggi l'articolo di Sonia Alfano sul Carlino Reggio "Reggiani attenti la ndrangheta ha messo radici"

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Oggi ci sia lamenta per la mafia e domani ci si lamenterà di tutta quell'altra mafia di stampo extracomunitario; come quella cinese,tanto per citarne una.
La connivenza con gli interessi mafiosi è la conseguenza dell'ottusità, bonarietà e stupidità di tanti, troppi, politici locali; incapaci di opporsi perchè abituati ad obbedire alle logiche del partito, che in cambio di voti si presta a svendere la sicurezza dei cittadini e lo stesso territorio.
I finanziamenti occulti continuano ad esistere, come la telenovelas abruzzese insegna, e la gente comune deve capire che il mafioso del sud per sopravvivere ha bisogno di allearsi al politico delinquente del nord.
Personalmente mi fa più schifo un politico delinquente del nord, che ha tutte le risorse culturali per rigare dritto, piuttosto che il mafioso arrogante ed avido del sud, che prende forma a causa di quella ignoranza e miseria che ancora affliggono il nostro meridione.
La mafia del cemento è la punta di un iceberg, l'angoscia è conteggiare tutti gli incendi dolosi procurati alle aziende nella nostra provincia, ed è accorgersi della presenza di politici che senza alcuna cultura vengono caldamente raccomandati dai clan dei cementificatori.
Più trasparenza sarebbe auspicabile anche dai quotidiani locali, che potrebbero almeno una volta al mese, pubblicare i nomi delle ditte che si aggiudicano gli appalti dei lavori pubblici, assieme ai nomi dei politici che hanno promosso quelle iniziative.
Molto più utile una pagina del genere che le balle dei soliti mille depliants elettorali.

Anonimo ha detto...

Appalti e sub-appalti, ed infine lavoro nero.
Chi controlla la filiera degli appalti dei lavori pubblici?
E' mai apparsa su di un quotidiano una sola pagina illustrativa?
Un mistero profondo.
Uno schifo profondo.
Un silenzio assordante.
Chi controlla la qualità delle materie prime utilizzate nei cantieri?
Quante le strade, le piazze da rifare prechè il materiale è scadente?
Dolce dormire... Reggio svegliati!!!!
Quante sono le ditte in sub-appalto già indagate dalle Procure dei loro paesi d'origine per aver smaltito rifiuti pericolosi, utilizzandoli come materie prime nei cantieri edili?
Svegliatevi!!!!!
Mafia e traffico di rifiuti industriali, mafia e mercato della prostituzione, mafia e mercato della droga e delle armi.
Chi sa, vede, e tace è complice.
Se una volta farsi i fatti propri era sinonimo di cortese rispetto per le faccende altrui, oggi quest'atteggiamento mi logora, mi innervosisce, mi disgusta persino.
Si, perchè farsi il fatti altrui non sta nel divertirsi con il gossip personale ai danni del collega d'ufficio, ma sta nel vigilare che il marciume e la corruzione di certi personaggi non avvelenino il mondo.

Anonimo ha detto...

La qualità del parmigiano-reggiano, la qualità dell'aceto balsamico, la storia antica di tutte le matildi del mondo, gli archi e le sviolinate di Calatrava... cosa ci resterà di tutto questo teatro di belle intenzioni quando saremo inghiottiti dalle logiche di una società sempre più criminale?
Faremo il festival delle belle intenzioni del mondo che fu?
L'amarcord degli alberi tagliati, dei fiumi ormai inquinati, del centro storico ormai casbhizzato, della politica dei buoni sentimenti ormai dimenticati?