
Il 1 settembre a Moncalieri, via Santa Croce 11/b si apre il primo negozio privato del riciclo . L'idea parte da quella di una serie di negozi in franching dove il cittadino porta i suoi scarti di materiale post consumo selezionati e differenziati. Qui vegono pesati e pagati in base alla quotazione dei materiali pubblicate da Sole 24 ore. Tanto per fare un esempio: un chilogrammo di PET (plastica) è quotato 20 centesimi, un chilogrammo di lattine in alluminio 60 centesimi e un chilogrammo di carta 8 centesimi.
Con questa novità si sviluppa una idea di autoresponsabilizzazione capitalistica della gestione dei propri materiali post consumo (impropriamente detti 'rifiuti').
Facendo sistema con un serio piano industriale di sviluppo, l'idea è molto intelligente, in quanto fa capire a tutti i cittadini che i materiali post consumo hanno un valore enorme e gettarli, sotterrarli, bruciarli è una cosa assurda, completamente anti-industriale oltre che antieconomica ed antiecologica. Un modello come questo puo' aiutare la nostra società ad avviarsi culturalmente verso l'idea di Rifiuti Zero, in quanto gli 'scarti' cambiano completamente di prospettiva. Si capisce che hanno un VALORE!
Con questa novità si sviluppa una idea di autoresponsabilizzazione capitalistica della gestione dei propri materiali post consumo (impropriamente detti 'rifiuti').
Facendo sistema con un serio piano industriale di sviluppo, l'idea è molto intelligente, in quanto fa capire a tutti i cittadini che i materiali post consumo hanno un valore enorme e gettarli, sotterrarli, bruciarli è una cosa assurda, completamente anti-industriale oltre che antieconomica ed antiecologica. Un modello come questo puo' aiutare la nostra società ad avviarsi culturalmente verso l'idea di Rifiuti Zero, in quanto gli 'scarti' cambiano completamente di prospettiva. Si capisce che hanno un VALORE!
Putroppo siamo in Italia e già si avvertono alcuni problemi.
Il comune di Moncalieri nega la concessione al negozio in quanto non ci sono le autorizzazioni per la gestione dei rifiuti. Evidentemente la 'gallina dalle uova d'oro' della gestione monopolistica finto-privata (municipalizzate Spa) dei materiali post consumo non tollera esempi del genere.
Eppure il testo unico ambientale ribadisce che i "rifiuti" ( in realtà preziosi materiali come plastica, carta, lattine etc.) appartengono al cittadino finchè non li conferisce negli appositi contenitori pubblici per la raccolta (siano questi domiciliari-porta a porta o stradali)!
Ma noi questi, troppi costosi imballaggi non li abbiamo pagati ? Bene allora li regalo o scambio o vendo a chi voglio io se c'è la possibilità.
E non si tiri fuori la storia del rischio della criminalità organizzata. Negozi in rete legati alle filiere del riciclo sono completamente controllabili ed alla luce del sole!