venerdì 5 dicembre 2008
Latte alla spina: non credete a chi lo criminalizza
Il sottosegretario Martini che criminalizza il latte crudo alla spina, pensando pure lo stop preventivo in Italia di un prodotto venduto in tutta Europa, è la stessa che di fronte allo scandalo "formaggi avariati gratugiati" (con aggiunta di qualche topo...) dichiarò a la Repubblica:
"«l´immissione sul mercato di partite di formaggio avariato, pur essendo un fatto molto grave, non comporta un pericolo per la salute». Se volete conoscere gli interessi che si muovono dietro a questa battaglia contro il latte alla spina, guardate il video. Altro che "salute!".
p.s.: bevo latte alla spina da tre anni da distributori di tre diverse piccole aziende agricole e non ho mai avuto problemi.
martedì 18 novembre 2008
venerdì 14 novembre 2008
sabato 1 novembre 2008
BOLOGNA: CORI E APPLAUSI PRO GRILLO (CENSURATI)
Cari colleghi giornalisti che titolate e sparate in tv "fischiato Beppe Grillo" (vero da una cinquantina dei centri sociali) ed omettete praticamente tutto il resto (applausi e cori da migliaia di persone a favore dello stesso Grillo documentati da questo video) avete reso forse un servizio alla buona informazione di questo paese ?
O forse avete reso un buon servizio di lecca lecca alla classe politica al potere ? Guardate questo video che fa vedere quello che le TV non vi ha fatto vedere e diffondetelo. L'Ordine dei Giornalisti batta un colpo. E' una questione di libertà di stampa ed informazione.
domenica 19 ottobre 2008
JAIME LERNER: CAMBIAMO PROSPETTIVA
La grande lezione di Jaime Lerner, urbanista di fama mondiale oggi consulente per le Nazioni Unite, già sindaco per 20 anni di Curitiba (Brasile) e Governatore per due mandati dello stato del Paranà, trasformati in paradisi di sostenibilità
sabato 4 ottobre 2008
Berlusconin, Scajolav, Prestigiacomov, Konfindustria: Comunisti!

mercoledì 1 ottobre 2008
Un libro in stalla: natura,uomo e cultura si incontrano per parlare di decrescita
Segnalo a tutti la presentazione del libro "Un programma politico per la decrescita" (edizione Decrescita Felice 2008) a cura di Maurizio Pallante, che avverrà lunedì 6 ottobre dalle 20.45 all'interno della stalla del Podere Giardino a Roncadella (frazione del Comune di Reggio a 5 chilometri dal centro storico a metà strada tra Reggio e Rubiera). Il tutto affiancati e scaldati dalle mucche, con latte caldo fresco, formaggio Parmigiano Reggiano, salumi km zero, bevande calde, prodotti della campagna reggiana a km zero. La serata organizzata dal Podere Giardino vedrà presenti oltre al sottoscritto altri ben piu' celebri co-autori del libro:
- Maurizio Pallante - coordinatore movimento per la Decrescita Felice - studioso di tematiche energetiche-ambientali;
- Walter Ganapini - assessore tecnico all'ambiente regione Campania;
Durante la serata verrà spiegato anche come produrre yoghurt fatto in casa e formaggio primo sale direttamente con il latte crudo alla "spina" che si può trovare in diversi distributori cittadini.
Presentare un libro in una stalla, è voler creare un legame tra città e campagna, natura e cultura, riavvicinare l'uomo alla terra, agli animali i suoi prodotti, recuperando il concetto comunitario che era proprio del 'teatro di stalla' e di quello che nel reggiano si chiamava il "Filo'", cioè l'adunarsi in una stanza, una stalla per raccontarsi le filastrocche.
Notizie scomparse: sequestrato l'inceneritore di Emma Marcegaglia
La scorsa settimana i Carabinieri del NOE e Magistratura pongono sottosequestro a Modugno l'inceneritore in costruzione di proprietà della società del gruppo di Emma Marcegaglia, presidente nazionale di Confindustria. In un altro paese la notizia bucherebbe le prime pagine dei giornali e tv trattandosi della presidente della piu' importante organizzazione imprenditoriale italiana. In Italia rimane "confinata" al TG3 Puglia e televisioni locali pugliesi, che oggettivamente non potevano nascondere la notizia.
Passaparola...
venerdì 19 settembre 2008
Ndrangheta e camorra a Reggio - Lettera di Sonia Alfano
"Giorni fa, tra l'indiferrenza totale della classe politica reggiana e la grande partecipazione popolare, mi sono recata a Reggio Emilia, grazie ad una manifestazione magistralmente organizzata e condotta dai grilli reggiani, per denunciare pubblicamente ciò che in molti sanno ma che i politici preferiscono non vedere. L'intera Emilia, così come altre vaste zona del nord Italia, sono state invase dalle cosche siciliane, calabresi e campane. Sono riusciti ad infiltrarsi nel tessuto economico della regione ed hanno messo le mani sugli appalti pubblici e sull'economia privata. In città come Reggio Emilia e Modena, che possiamo ormai considerare ad alta densità mafiosa ma, fortunatamente, con un tessuto sociale ancora sano, il settore dell'edilizia è il vero e proprio eldorado delle mafie. La città è stata, in pochi anni, cementificata selvaggiamente e molte nuove unità abitative restano addirittura vacanti. Stupisce anche il florilegio di rotonde stradali; piccoli appalti, graditissimi alla mafia, tramite i quali riciclare denaro sporco senza dare troppo nell'occhio.
La mafia, dopo aver depredato il sud, umiliato i cittadini della mia terra, ucciso uomini, donne e bambini, tolto qualsiasi diritto alle persone oneste, è passata all'attacco del nord Italia.
E' con preoccupazione che lancio un appello ai cittadini emiliani e di tutto il nord Italia: Dovete riprendere le redini delle vostre città, monitorare personalmente l'azione dei vostri amministratori, controllare gli appalti, spulciare uno ad uno i nomi dei costruttori, degli amministratori delle aziende, dei finanziatori privati, cui il vostro comune affida i servizi ed i lavori pubblici e controllarne le eventuali vicinanze, di qualsiasi specie, con appartenenti ai clan.
La situazione è grave e non è più possibile delegare ad altri il compito di far rispettare la legalità poichè proprio i rappresentanti del popolo hanno permesso che tutto ciò avvenisse e, come se non bastasse, continuano a tacere senza lanciare alcun allarme. Il controllo sociale è l'unico mezzo efficace per arrestare l'ascesa dei clan.
Bisogna agire ora ed in fretta. Se tutto ciò non verrà fatto i clan controlleranno presto le amministrazioni comunali nella loro interezza, si impossesseranno dell'editoria locale così da controllare l'opinione pubblica ed a quel punto sarà troppo tardi.
E' una scena già vista nelle regioni del sud dove i rischi appena sopra paventati sono invece solide realtà.
Io, a nome dell'Associazione Nazionale Famigliari delle Vittime di Mafia, mi impegnerò a prendere parte in prima persona alla vostra lotta contro la mafia e ad essere presente nel territorio di Reggio come risposta dell'antimafia sociale alle cosche".
Associazione Nazionale Famigliari delle Vittime di Mafia
domenica 14 settembre 2008
Campania: L'inceneritore della Camorra & 'Mastrolindo' Berlusconi...
"Mastrolindo" Berlusconi con la bacchetta magica del "mago" Bertolaso ha veramente ripulito tutta Napoli ? Oppure la situazione è ancora precaria ? Lo abbiamo chiesto all'assessore tecnico all'ambiente della Campania Walter Ganapini.
Intanto sembre per restare in argomento 'rusco', due cronisti dell'Espresso hanno rilevato con una intervista-scoop la Gestione di 20 anni rifiuti tossici e non nel Casertano in mano ai Clan camorrista dei Casalesi e politici collusi tra cui spunta il nome del Sottosegretario Cosentino (FI-PDL).
Una frase tra le tante fa capire tante cose:
"Cosentino mi disse che si era adeguato alle scelte fatte 'a monte' dai casalesi che avevano deciso di realizzare il termovalorizzatore a Santa Maria La Fossa"
Eccolo qui l'inceneritore del clan dei Casalesi! Naturalmente nessuna televisione ha ripreso ed approfondito la cosa... Che il clan dei Casalesi abbia interesse a costruire l'inceneritore di Santa Maria La Fossa (Caserta) non è una notizia...
sabato 13 settembre 2008
Nomine regionali: una legge anti-casta da firmare
In base a questo PdL le nomine di competenza regionale vengono vincolate a:1- massima pubblicità (art. 8 commi 1 e 2)2- trasparenza: sono pubblicati via internet i curriculum vitae dei candidati (art. 9 comma 4); le delibere di nomina (art. 10 comma 7); l’albo delle nomine effettuate (art. 10 comma 5); i CV dei nominati, i relativi compensi e, qualora non siano autocandidati, coloro che li hanno proposti per la nomina (art.10 comma 2)3- assenza di conflitti di interesse (art. 3 comma 2)4- non cumulabilità (art. 8 comma 3)5- professionalità (art. 2 comma 3; art. 9 comma 3)6- avvicendamento (art. 8 comma 3)7- parsimonia negli emolumenti (art. 3 comma 3).
E' previsto inoltre che le cariche non siano cumulabili e non si possano ricoprire ruoli se colpiti da condanne definitive. In Friuli una proposta simile è stata bocciata dal consiglio regionale (toh ...) vedremo cosa farann i solerti dipendenti del popolo (o dei partiti ?) emiliani e romagnoli... Io intanto firmero'.
domenica 7 settembre 2008
SONIA ALFANO, LOTTA ALLA MAFIA
Sonia Alfano, presidente Associazione nazionale famigliari vittime di mafia e figlia di Beppe Alfano, giornalista free lance ucciso dalla mafia nel 1993 per le sue inchieste scomode chiede di far luce su alcune 'stranezze' della strategia anti-racket di Confindustria Sicilia e non solo. Sonia, che guida in Sicilia il movimento Ammazzateci Tutti! ed è stata candidata presidente della Regione Sicilia per la lista civica Amici di Beppe Grillo, ci ricorda come la ndrangheta, camorra, mafia riciclino i loro introiti nel Nord tramite la cementificazione del territorio. Reggio Emilia inclusa. Se vedete spuntare come funghi centri commerciali, palazzine vuote e rotonde forse c'è un perchè...
Leggi l'intervista a Sonia Alfano : "Se la ndrangheta è a Reggio la politica ha le sue colpe"
Leggi l'articolo di Sonia Alfano sul Carlino Reggio "Reggiani attenti la ndrangheta ha messo radici"
giovedì 4 settembre 2008
SARANNO GLI OBBLIGAZIONISTI A PAGARE IL CONTO ALITALIA ?

Da Beppe Scienza, autore de "Il Risparmio Tradito", riceviamo e pubblichiamo.
"Un salvataggio sulla pelle dei risparmiatori? I giochi non sono ancora tutti fatti, ma c’è qualcosa che stride nel piano Fenice, a prescindere da qualsisia simpatia o antipatia politica. Air France si era infatti offerta di pagare le obbligazioni 85 euro per cento di nominale. Anzi, a ben vedere è il Tesoro che avrebbe ceduto le sue all’85%. Quasi tutti gli altri se le sarebbero tenute, per incassare il 100% a scadenza. Quindi, se i detentori di obbligazioni convertibili Alitalia 7,5% 2010 finiranno per rimetterci, non saranno grati a chi fece saltare l’accordo coi cugini d’Oltralpe. Certo che gli italiani si erano disabituati ai crac a danno degli obbligazionisti, passati sei anni da quando andò a gambe all’aria la Cirio di Sergio Cragnotti e quasi cinque dal default della Parmalat di Calisto Tanzi. Vi sarà ora una nuova puntata con decine di migliaia di vittime di un altro dissesto, per giunta di una società del settore pubblico e proprio con Giulio Tremonti ministro dell’economia? Oppure, in un modo o nell’altro, i loro risparmi verranno salvati e/o reintegrati?
Saluti
Beppe Scienza
Dipartimento di Matematica
Università di Torino
domenica 31 agosto 2008
Il negozio del riciclo!

Con questa novità si sviluppa una idea di autoresponsabilizzazione capitalistica della gestione dei propri materiali post consumo (impropriamente detti 'rifiuti').
Facendo sistema con un serio piano industriale di sviluppo, l'idea è molto intelligente, in quanto fa capire a tutti i cittadini che i materiali post consumo hanno un valore enorme e gettarli, sotterrarli, bruciarli è una cosa assurda, completamente anti-industriale oltre che antieconomica ed antiecologica. Un modello come questo puo' aiutare la nostra società ad avviarsi culturalmente verso l'idea di Rifiuti Zero, in quanto gli 'scarti' cambiano completamente di prospettiva. Si capisce che hanno un VALORE!
Putroppo siamo in Italia e già si avvertono alcuni problemi.
Il comune di Moncalieri nega la concessione al negozio in quanto non ci sono le autorizzazioni per la gestione dei rifiuti. Evidentemente la 'gallina dalle uova d'oro' della gestione monopolistica finto-privata (municipalizzate Spa) dei materiali post consumo non tollera esempi del genere.
Eppure il testo unico ambientale ribadisce che i "rifiuti" ( in realtà preziosi materiali come plastica, carta, lattine etc.) appartengono al cittadino finchè non li conferisce negli appositi contenitori pubblici per la raccolta (siano questi domiciliari-porta a porta o stradali)!
giovedì 28 agosto 2008
Orti Urbani: poesia del buonsenso
Coltivare in città negli Orti Urbani. Comunali o privati nei propri giardini. Una poesia del buonsenso e del buonvivere. Il fenomeno dei "City Farmers" che sta avendo un grande eco all'estero è già realtà da tempo in diversi nostri quartieri cittadini come in quello di Pappagnocca a Reggio Emilia. Relegato spesso purtroppo ad un fenomeno per 'soli anziani' in realtà ha un suo valore umano, ambientale oltre che economico che guarda tutto al futuro del nostro Pianeta. Non sono pochi per fortuna i giovani che si stanno riavvicinando alla 'Coltivazione Urbana'. Forse invece di continuare a cementificare il territorio sarebbe buona cosa destinare sempre piu' aree agli orti urbani anzichè nuove colate di cemento,mattoni che poi portano a nuovi consumi, inquinamento, rifiuti. Ne guadagneremmo tutti in salute, risparmi, ambiente, benessere interiore.
Leggi il servizio pubblicato sul 'Resto del Carlino' di Reggio Emilia il 28 agosto
lunedì 25 agosto 2008
Riciclare Porta a Porta: la parola a Beppe Grillo, Dario Fo, Modena City Ramblers, Marco Boschini
Dichiarazioni ed interviste a Beppe Grillo, il premio per la letteratura Nobel Dario Fo, i Modena City Ramblers e Marco Boschini presidente dell'Associazione Comuni Virtuosi a sostegno dell' l'estensione della raccolta differenziata porta a porta a Reggio Emilia ed in Italia.
giovedì 21 agosto 2008
Barack Obama e Rifiuti Zero

In Italia ma anche in una parte dell' Europa, quando si parla di gestione dei rifiuti (o meglio materiali post-consumo), parole vecchie come discariche ed inceneritori fanno parte del gergo comune di politici e pseudoimprenditori che vivono in realtà solo di sussidi pubblici (cioè le tasse che noi paghiamo). Eppure, senza voler mitizzare gli Stati Uniti d'America, fino ad oggi paese leader del consumismo piu' sfrenato, dall'altra parte dell'Oceano si utilizzano parole nuove quando si affronta questo tema. Una in particolare, che fa parte di una strategia industriale-economica-ambientale ben precisa, già attuata da decine di metropoli e cittadine in primis della California (ma non solo). Una strategia da attuare nell'arco di dieci-quindici anni. Lo stesso tempo del rientro dell'investimento di denaro pubblico della costruzione ad esempio di un costosissimo inceneritore. Zero Waste. Rifiuti Zero. Ne parla anche il Blog di Barack Obama candidato dei Democratici alla presidenza degli Stati Uniti. Nella pagina del blog ufficiale di Obama dedicata al tema "Reduce, Reuse, Recycle" (Riduci, Riusa, Ricicla) viene scritto a chiare lettere "noi come nazione dobbiamo fissare obiettivi con date certe entro i quali raggiungerli , chiedendo ad ogni Stato di riciclare plastica, aluminio, carta eccetera lavorando in maniera crescente verso l'obiettivo Rifiuti Zero".
Questo è il futuro. Produrre sempre meno rifiuti , che siano solo riciclabili e compostabili, differenziarli e ricilarli tutti.
mercoledì 20 agosto 2008
Risparmio Tradito: la parola a Beppe Scienza

Dal matematico ed esperto di risparmio dell'Università di Torino Beppe Scienza ricevo e pubblico una informazione molto utile. "DIVERSI MALINTESI SUI CERTIFICATI "VALUTA PLUS" DI ABN AMRO, Il successo dei prodotti finanziari si fonda quasi sempre su equivoci e illusioni, quando non decisamente su inganni e manipolazioni: vedi i titoli atipici, le polizze pseudo-previdenziali, le Gpf ecc. Un esempio recente sono i Valuta Plus Certificates Euro 15-7-2013 di Abn Amro, emessi quest’estate con codice Isin NL0006061608. L’apprezzamento ricevuto deriva soprattutto da alcuni malintesi, generati da una pubblicità capziosa e aggravati dallo scadente giornalismo economico italiano.
Soprattutto è sbagliato ritenere l'investimento in quei titoli simile a un impiego in Conto Arancio o altri conti di deposito, dove esso può solo aumentare (e infatti aumenta, anche se il tasso può variare) di giorno in giorno, ma non scendere e tanto meno crollare.
Inoltre con essi Abn Amro si finanzia pagando esattamente il tasso euribor e nemmeno un centesimo di punto in più. Ma queste sono condizioni sostanzialmente fuori mercato. Offerti a 100, i certificati in questione più che un affare per l’investitore, sono una pacchia per il debitore.
Infatti, mentre è arduo stabilire l’attuale valore di mercato di alcuni immobili, come il Partenone di Atene o anche solo la casa del Fauno di Pompei, per i titoli di credito ci sono meno difficoltà. Dal confronto con un’altra obbligazione dello stesso emittente (Abn Amro 8-6-2015 floater) una valutazione allineata per i Valuta Plus Certificates Euro risulta molto inferiore a 100 e vicina piuttosto a 93.
Per approfondimenti segnalo il mio articolo su Libero Mercato di oggi (20-8-2008) a pagg. 1-2, intitolato «I veri conti sui Certificates emessi dalla Abn Amro» », scaricabile anche dalle mie pagine web presso il Dipartimento di Matematica dall'indirizzo www.beppescienza.it.
Saluti
Beppe Scienza
Dipartimento di Matematica
Università di Torino
sabato 16 agosto 2008
Acqua, ricerche e 'conflitti idrici'...

Sul tema dell'acqua del rubinetto il giornalista Mario Pappagallo del 'Corriere della Sera' ha pubblicato un articolo riguardo a 'Troppo cloro nell'acqua di Milano e Venezia'. L'articolo è ineccepibile alla prima vista dei lettori.
Quando si affronta un argomento così delicato (dal momento che dietro al business delle acque minerali girano miliardi di euro tra imballaggi in plastica-petrolio, trasporti-carbornati-petrolio, pubblicità, risorse idriche etc) però è sempre interessante scavare tra le righe e le sigle. Senza nulla togliere a questa ricerca, sarebbe stato interessante informare i lettori ad esempio che il Centro Europeo Ricerche Acque Minerali-CERAM citato nell'articolo svolge attività di consulenza . Come si legge nel sito del Ceram le "Le attività di consulenza specialistica e burocratica sono rivolte alle aziende che operano e/o aspirano ad entrare nel settore delle acque minerali e termali". Aziende che certamente non 'tifano' per l'acqua del rubinetto.
Il CERAM stesso diretto dal professor Massimiliano Imperato come si legge nel sito internet lavora "Insieme a Gruppi di Ricerca e Università In ambito comunitario il CERAM ha assunto il ruolo di chairman del settore delle risorse idriche minerali e termali, nell'ambito del gruppo di lavoro sulle Certificazioni di Qualità Europee Uso Risorca Acqua". Inoltre nel svilupa partnership "Insieme ad Aziende e Industrie. La stretta collaborazione tra CERAM e la "Ricerca e Sviluppo" delle imprese, produce innumerevoli esempi di miglioramento e potenziamento sia dei prodotti e delle offerte aziendali, sia della corretta divulgazione scientifica".
Sputtanare la concorrenza (acqua del rubinetto) sicuramente migliora le offerte aziendali...
Ma non è finita. Il CERAM ha organizzato nell'ambito del 1° Salone Internazionale 'Vivere in' dei Centri Benessere (che vede tra i partner Mineracqua, la lobby industriale dei produttori di acque in bottiglia e nel Comitato d'Onore ), il primo Premio Europeo Qualità Acque Minerali, premio leggiamo che "scaturisce dallo studio scientifico di tutti i parametri qualitativi delle acque minerali imbottigliate in Europa".
Senza nulla togliere alle ricerche citate e sul fatto che le reti idriche vadano migliorate, sarebbe stato interessante far conoscere anche questi aspetti sopracitati e magari scrivere ed informare contestualmente delle conseguenze ambientali e d'inquinamento causate dal business dell'acqua in bottiglia, specie in plastica.
Oppure i carburanti per i trasporti, la plastica sprecata/utilizzata o peggio bruciata non inquinano e non causano potenzialmente gravi malattie anche mortali ?
venerdì 15 agosto 2008
L'acqua in plastica distrugge la Terra ed il nostro portafoglio

La produzione di un chilogrammo di PET , che servirà per produrre le bottiglie in plastica, richiede 17,5 chilogrammi di acqua e rilascia in atmosfera 40 grammi di idrocarburi, 25 grammi di ossidi di zolfo, 18 grammi di monossido di carbonio e 2,3 chilogrammi di anidride carbonica ( fonte Paul Mc Rande, The green guide, in State of the world 2004, Edizioni Ambiente, Milano 2004, pagg. 136-137).
martedì 12 agosto 2008
Energia: -80% di consumi - Il "Modello Solvis" in Germania
venerdì 8 agosto 2008
Tibet Libero!
Tibet Libero, Blitz in Piazza Prampolini 8 Agosto 2008, a pochi minuti dall'inizio della cerimonia d'inaugurazione dei Giochi Olimpici a Pechino (Repubblica Popolare Cinese)
giovedì 31 luglio 2008
Meno 100 chili di rifiuti a testa

DI -100 KG IN UN ANNO
(quantità medie pro capite annue risparmiabili a fronte di
azioni e campagne di sensibilizzazione)
ORGANICO
Promuovere compostaggio domestico -30 Kg/anno
Promuovere azioni contro lo spreco di cibo -8 Kg/anno
SANITARI
Utilizzare pannolini/sanitari riciclabili -2 Kg/anno*
*(330 kg circa per ogni bambino)
CARTA
Scoraggiare invio di volantini e giornali indesiderati -5 Kg/anno
Incoraggiare la dematerializzazione (scuola-uffici) -10 Kg/anno
IMBALLAGGI (cartone/plastica)
Scelta prodotti con imballaggi a rendere -12 Kg/ann
Promuovere acqua del rubinetto -2 Kg/anno
Utilizzo sacchetti e borse multiuso -1 Kg/anno
Misure contro doppi/tripli imballaggi -10 Kg/anno
ALTRI MATERIALI
Promuovere riutilizzo abiti -4 Kg/anno
Promuovere riutilizzo giocattoli, forniture etc. -10 Kg/anno
Misure contro acquisti eccessivi -3 Kg/anno
Fonte: Internal working Group 2006– ACR+
www.acrplus.org/-kg
mercoledì 30 luglio 2008
Il Libro: Un programma politico per la descrescita

UN PROGRAMMA POLITICO PER LA DECRESCITA -Maurizio Pallante e Autori Vari (Edizioni della Decrescita Felice - Euro 15). In tutte le migliori librerie. Per ordinarlo online dal sito PAEA http://ecom.paea.it/prodotti/_programma_politico_per_la_decrescita.php
domenica 27 luglio 2008
"Una medaglia per aiutare il Tibet"

“ Ci sarà una specie di gemellaggio tra Reggio e Modena– spiega Azzolini originario di Casalgrande – io sono reggiano ma gareggio per l’Asam Modena mentre Cecilia Camellini è modenese ma gareggia per la Ads Tricolore di Reggio”. Cecilia, sarà anche portabandiera dell’ Italia. Per tutti è la prima volta. “Siamo pronti e ci stiamo allenando” dice Cecilia che fino ad oggi ha partecipato a numerose competizioni nazionali ed internazionali. Nella vasca olimpica anche Filippo Bonacini (Asd Tricolore) classe ’84 nella vita di tutti i giorni studente postlaurea al corso di consulenza e gestione d’impresa. “Il successo di questi tre atleti è anche il successo di tutto il sistema dello sport di base e del volontariato reggiano” spiega l’assessore Catellani. Azzolini a margine della cerimonia, ha un pensiero per il Tibet , che esprime in maniera molto diplomatica ma chiara. “ Ho visto un programma che ha spiegato come nella storia le Olimpiadi siano sempre state un modo per far emergere aspetti nascosti dei paesi organizzatori, probabilmente c’è questa tendenza della Cina a non far vedere nulla – dice – se è buono per un atleta vincere una medaglia, questo deve essere utile anche per il Tibet a risolvere il loro problemi, il tutto naturalmente in maniera civile”.
Matteo Incerti (Il Resto del Carlino 27.07.2008)
giovedì 24 luglio 2008
Una corsa nel deserto di 108 chilometri

mercoledì 23 luglio 2008
PNT : il piano Anida-Confindustria per costruire 50 inceneritori
ROMA -Ritorna alla carica la lobby degli inceneritori. Lo fa con un vero e proprio piano industriale per realizzare ben 50 nuovi forni da qui al 2020. A presentare quello che viene chiamato con nome in ‘codice’ PNT (Piano Nazionale Termovalorizzatori), l’Anida, l’associazione nazionale imprese difesa ambiente di Confindustria, che dispetto al nome raggruppa attorno a se le maggiori imprese costruttrici d’impianti d’ incenerimento che , ricordiamolo, dalla legge sono classificati come “impianti insalubri di prima classe”. Il piano è stato presentato lunedì scorso a Roma dai vertici di Anida a dispetto anche delle recenti normative europee che prevedono che l’incenerimento sia comunque al penultimo posto nella gerarchia d’interventi
delle politiche dell’Unione Europea come viene chiaramente indicato anche da fonti d’informazione confindustriali (Sole 24 Ore Clicca qui) come “il riciclo è meglio degli inceneritori”. Per Anida l’Italia nei prossimi anni dovrebbe arrivare a bruciare il 40% dei rifiuti (la Germania dati resi noti anche da Enel nel 2006 ne bruciava il 22%).
Evitando qualsiasi tecnologia alternativa all’incenerimento come ad esempio il Trattamento Meccanico Biologico (che riduce selezionandoli ed essidcandoli a freddo di per sé del 30-40% i rifiuti indifferenziati che riceve) o l’implementazione di Centri Riciclo come quelli partiti in provincia di Treviso che ricavano sabbie sintetiche e plastiche per edilizia dagli scarti non riciclabili. Tutte scelte queste che oltre ad essere più convenienti a livello ambientale come indicano diversi studi comparati, lo sono a livello economico per le tasche di cittadini ed imprese (escluse naturalmente quelle che costruiscono inceneritori o sono collegate ad esse ).
Se per l’Unione Europea riduzione, riciclo, compostaggio altre forme di trattamento vengono prima nelle priorità d’intervento degli inceneritori (clicca qui) Anida propone da qui al 2020 di investire 10 miliardi di euro per costruire 50 forni. Con 7 miliardi di euro pubblici da qui al 2015 per i primi 35 nuovi inceneritori ed al 2020 altri 3 miliardi di euro per i restanti 15. Ricordiamo che l’Italia ha già 51 termodistruttori di rifiuti. E la raccolta differenziata e compostaggio ? Per loro solo le ‘briciole’.
Da oggi al 2015 Anida-Confindustria propone investimenti pubblici di 200 milioni di euro l’anno contro 1 miliardo di euro anno per costruire inceneritori. Entro il 2020 100 milioni di euro anno contro investimenti pubblici di 600 milioni di euro anno per altri forni. In pratica si investe 5/6 volte di più sugli inceneritori che se tutto il resto che è preferibile sia a livello legislativo europeo che per scelte ambientali alla combustione di rifiuti.
Raccolta differenziata “minimizzata”
Nonostante oramai migliaia d’esperienze, dimostrano come con riduzione e raccolta differenziata porta a porta con tariffa puntuale per cittadini ed imprese, si possano raggiungere in poco tempo anche percentuali che variano dal 65% all’85% di materiali riciclati , nonostante una legge nazionale chieda il 65% di differenziata minimo entro il 2012, nonostante le più avanzate politiche in materia che si stanno attuando negli Stati Uniti puntano a “Rifiuti Zero”, il piano Anida prevede di estendere la raccolta differenziata, solo quel poco che renda possibile la realizzazione di nuovi inceneritori. Qualche esempio. L’Emilia Romagna oggi ricicla il 33,3% (dati 2006) per Anida da qui al 2015 deve salire solo fino al 40%. Il Veneto che è una delle regione che brucia meno in Italia è già al 50% salga solo fino al 60% di differenziata. La Lombardia dal 43% passi nei prossimi 7 anni al 50%. Tutte le Regioni del centrosud poi non superino il 35%.
I FORNI – L’intento è chiaro permettere al realizzazione di nuovi inceneritori invece di chiuderne generalizzando la raccolta differenziata porta a porta, compostaggio e trattamento meccanico biologico. Il piano Anida prevede comde detto 50 nuovi inceneritori da 165.000 tonnellate annue bruciate nei prossimi anni da qui al 2020. Dove ? 4 in Liguria,13 in Campania, 7 nuovi in Lombardia, 8 in Emilia Romagna, 12 in Sicilia, 7 in Piemonte, 1 in Val d'Aosta, 1 in Trentino, 5 in Veneto,2 in Friuli Venezia Giulia, 9 in Toscana, 2 in Umbria, 4 nelle Marche, 3 in Abruzzo, 1 Molise, 9 in Puglia, 1 Basilicata, 3 in Calabria, 3 in Sardegna.
Matteo Incerti (pubblicato su ReggioNelWeb.it n. 279 del 22/7/2008 )
Piu' case e piu' cemento: un male per tutti

Montanari perché a suo avviso i maggiori problemi in Italia sono stati causati dalla cementificazione selvaggia del territorio ?
Partiamo da un dato di fatto comune a molte città italiane che in questi ultimi anni hanno avuto un boom edilizio enorme. Ricordo il caso eclatante di Reggio Emilia che ha avuto negli ultimi cinque anni una crescita dei volumi edificatori 5 volte superiore quello di Bologna e ricordiamo che siamo in pianura padana nella zona più popolata ed inquinata d’Europa dove il territorio dato è quello, non si può…allargare
Cosa è successo a Reggio Emilia ?
Mantenendo inalterato il territorio, la popolazione ha iniziato a crescere in maniera vertiginosa, arrivando 170.000 abitanti per il capoluogo in pochissimi anni, clandestini inclusi che la Caritas di Reggio stima prudenzialmente in circa 6.000 unità. Ai tempi di quella che veniva chiamata la “Reggio felix” per una crescita del genere ci volevano 15 anni”
Ed in tutto questo fenomeno di crescita incontrollata come si inserisce la cementificazione ?“
Tutto questo fenomeno è stato avviato da quello che chiamo “il sacco di Reggio”, cioè dalla cementificazione selvaggia del territorio basata sull’idea che l’amministrazione locale dovesse far cassa facendo costruire a più non posso”
A che cosa porta questa politica ?
“La cementificazione del territorio è un’attività ad alta intensità di capitale, ci vogliono grandi investimenti e relativamente poca manodopera e dequalificata. Mentre al contrario ad esempio la ristrutturazione e l’investimento sul risparmio energetico e l’efficienza con il recupero di vecchie abitazioni che sprecano energia sarebbe una attività che coinvolgerebbe moltissimi professionisti qualificati”
Sempre tornando a Reggio Emilia, sua città natale, cosa è successo ?
La cementificazione, qui come altrove, è affamata di manodopera dequalificata a anche di lavoro in nero, sfruttamento, caporalato, riciclaggio di denaro sporco della criminalità. Di pari passo a Reggio Emilia la cementificazione ha portato all’esplosione del fenomeno dell’immigrazione. Dai dati del Comune a maggio di quest’anno i residenti extracomunitari in città erano il 13,92% otto anni fa erano il 5,41%. Questo ha portato a parità di territorio ad avere più inquinamento, traffico, criminalità, degrado sociale, meno benessere per tutti , guerre tra poveri, crescita della xenofobia e la crisi gravissima dei servizi sociali che sono strutturati per una città benestante di 130.000 abitanti. Adeguare i servizi sociali, visto che ogni cittadino ne ha diritto, significa far andare fuori controllo la spesa pubblica.
Lei sembra parlare in modo critico del fenomeno dell'immigrazione
“Gli immigrati sono le prime vittime del fenomeno di inseguire il falso “mito” del PIL.L’immigrazione di massa in realtà è causata proprio da coloro che propongono a livello politico ede economico questo modello di pseudocrescita illimitata e che sono poi i primi ad urlare “stop agli stranieri”
Ma l’immigrazione non è necessaria per l’economia ?
“Per sfatare questo mito invito alla lettura dell’ultimo rapporto sull’immigrazione redatto dalla Camera dei Lord di Londra. La sintesi di questo studio è. L’immigrazione di milioni di persone non è una risposta ai problemi delle società contemporanee. Anzi si dimostra che si crea una guerra tra poveri , dove l’economia , la società ed i lavoratori ne risentono tutti”
A suo avviso cosa si puo’ fare ?
“La ricetta è la decrescita. Significa più posti di lavoro qualificati con l’applicazione di nuove tecnologie per il risparmio energetico, le fonti rinnovabili, il recupero di edifici esistenti senza sprecare ulteriore territorio. Descrecita significa meno traffico, meno sprechi ,meno rifiuti, meno consumi energetici e quindi maggiori risorse di cui disporre, meno inquinamento, più benessere e qualità della vita e stop allo sfruttamento dei paesi più poveri. Cose che sosteneva anche Robert Kennedy. Pil e benessere non sono legati”I
In molti sostengono che sia una teoria anti-industriale
“Al contrario. Prendiamo l’edilizia. Non si propone la morte del settore. Ma che cambi pelle e che dalla quantità passi alla qualità investendo su risparmio, efficienza, recupero, restauro, fonti pulite e rinnovabili. Non su nuove costruzioni e sprechi energetici e di materie”
(intervista di Matteo Incerti pubblicata sulla rivista VALORI numero 61 luglio/agosto 2008).
martedì 15 luglio 2008
"L'Abi contro la raccolta differenziata"

Ingegner Rabitti lei ha scoperto una lettera dell'ABI che si è intromessa a piedi pari in una gara d'appalto europea di fatto chiedendo di bloccare la raccolta differenziata. Che cosa è emerso da cui documenti?
La gara d'appalto era del 1998 per lo smaltimento dei rifiuti della Campania. A gara in corso arriva al presidente della Regione una lettera dell'ABI, la quale dice che le famose 'ecoballe' invece di smaltire subito come da contratto, dovevano essere tenute per essere smaltite piu' avanti, e che se i cittadini napoletani non avessero conferito i rifiuti pattuiti avrebbero dovuto pagare.
Questo cosa significa in concreto?
Significa che avrebbero dovuto pagare due volte. Per smaltire i rifiuti e per non smaltirli e questo evidentemente è un freno fortissimo per la messa a punto della raccolta differenziata.
Quindi l'ABI chiedeva di disincentivare la raccolta differenziata di fatto?
Di fatto l'ABI chiedeva di pagare due volte, e che ci fossero dei limiti per il conferimento da parte dei Comuni. I Comuni dovevano conferire i rifiuti pattuiti. Se andavano di sotto la quantità pattuita dovevano pagare e quindi i Comuni non avevano convenienza a smaltire i rifiuti via raccolta differenziata avevano convenienza a smaltire i rifiuti una volta sola.
Sotto c'è sempre il business, tramite incentivi statali con le nostre bollette della luce, all'incenerimento con i cip6.
Certo se mi conviene smaltire i rifiiuti perchè mi danno un sacco di soldi per bruciarli è evidente che non ho convenienze ad andare verso la raccolta differenziata e chi vince la gara d'appalto per bruciare rifiuti ha convenienza a tenersi quei rifiuti li come hanno fatto con le "ecoballe" in attesa di poterli bruciare prima o poi con gli incentivi che sono pagati dalla gente sulla bolletta dell'Enel
Incentivi illegali per l'Unione Europea in quanto non conformi con la direttiva 2001/77 sulle fonti rinnovabili e ritenuti Aiuti di Stato.
Si adesso sono illegali prima erano legali e basati su una mistificazione del contributo sulle energie rinnovabili perchè erano "rinnovabili e assimilate" c'era scritto"
Matteo Incerti (pubblicata su ReggioNelWeb.it n. 278 del 15/7/2008 )
lunedì 14 luglio 2008
Hogs, Superbowl da favola

martedì 1 luglio 2008
Notizie scomparse: Berlusconi:"potrebbe esserci meno bisogno di termovalorizzatori"
RIFIUTI: BERLUSCONI, POTREBBE ESSERCI MENO BISOGNO DI TERMOVALORIZZATORI
(ASCA) - Acerra (Na), 1 lug - ''Se fosse cosi' potrebbe esserci meno bisogno di termovalorizzatori''. Cosi' il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, commenta, di getto, il resoconto del sindaco di Massalubrense (provincia di Napoli), che ha appena finito di raccontare come ha portato la raccolta differenziata del suo piccolo comune (circa 13.000 abitanti) dal 25% all'82% in un solo anno solare. Quello riferito ai cronisti direttamente dal primo cittadino di Massalubrense, nel corso della conferenza stampa, e' un vero e proprio record, non solo a livello napoletano e campano, sottolinea il premier, ma a livello nazionale. Leone Gargiulo, sindaco di Massalubrense, ha appena fornito, in diretta tv, al presidente del Consiglio, un dato estremamente significativo: ''Da aprile 2007 ad aprile 2008, grazie alla raccolta differenziata cosi' alta, abbiamo ridotto il volume complessivo dei rifiuti da conferire in discarica di circa il 60%. Da 600 tonnellate siamo arrivati a 135''. Una indicazione estremamente iportanete che porta Berluscnoi alla considerazione per cui, se si arrivase a un livello cosi' alto di raccolta differenziata, ci potrebbe essere ''meno bisogno di termovalorizzatori''. Nel decreto legge voluto dal premier e entrato in vigore il 23 maggio scorso, proprio per facilitare lo smaltimento di tonnellate e tonnelate di rifiuti, e' stato infatti, inserito nel programma globale del ciclo di smaltimento della Campania un quarto impianto di termovalorizzazione da costruire nel comune di Napoli. Fino ad allora oltre al costruendo termovalorizzatore di Acerra erano stati programmati (ed avviati gli iter burocratici) per altri due impianti quello di Salerno e quello di Santa Maria La Fossa (Caserta).dqu/sam/rob
LInk notizia agenzia ASCA
martedì 24 giugno 2008
"Caro benzina ? Filiera corta solidale a tutto G.A.S."
Vito Cerullo qual è la filosofia del Gruppo di Acquisto Solidale degli Amici di Beppe Grillo?
Punto di partenza: il G.A.S. Amici di Beppe Grillo Reggio Emilia non ha fini di lucro, agisce solo come supporto agli iscritti e per la logistica. Il concetto base è quello dell’eliminazione di ogni intermediazione tra Produttore e Consumatore, sfruttando i vantaggi della scontistica concessa per acquisti numerosi/di gruppo e della Filiera Corta: meno trasporti, quindi meno inquinamento, meno intermediazione quindi meno costi, piu’ controlli e più qualità delle merci, meno imballaggi quindi meno rifiuti , sviluppo e sostegno dell’agricoltura locale di qualità.
Che merce acquistate?
In questo caso abbiamo deciso di creare un G.A.S. dedicato all’acquisto di beni alimentari da agricoltura locale/biologica, ma lo stesso concetto puo’ essere fatto per l’acquisto di altri beni. Ad esempio gli Amici di Beppe Grillo di Modena hanno creato un G.A.S. per l’acquisto di pannelli fotovoltaici ed impianti solari termici.
Che sconti siete riusciti ad ottenere?
Ad oggi è stata stipulata una convenzione con la Cooperativa agricola La Lucerna di Campegine che ha portato ad uno sconto del 20% sull’acquisto di frutta e verdura biologica. In pratica vengono concessi gli stessi prezzi di vendita che vengono fatti ai grossisti. Altri contatti sono avviati con la Cooperativa La Collina ed altre realtà aziende agricole reggiane. Il progetto è “aperto” e flessibile e tutti produttori ed i cittadini interessati possono contattarci.
Che “offerta” fate a chi aderisce?
Ad oggi è stata creata una filiera per l’acquisto di frutta e verdura da agricoltura biologica di qualità. Poi è in creazione una seconda “filiera” per l’acquisto di frutta e verdura da agricoltura tradizionale che comunque sfrutta sempre i vantaggi della filiera corta. Questa sarà dedicata a chi mette davanti a tutto il prezzo che in un momento di crisi è importante.
In quanti hanno aderito e come vi si siete organizzati?
Il nostro progetto conta l’adesione di 22 famiglie, ad oggi è suddiviso a sua volta in “sottogruppi” riferiti al territorio. A seconda delle propria residenza si aderisce al GAS più vicino. Attualmente sono presenti due gruppi : zona Reggio Emilia città e comuni limitrofi e Zona Comuni Bassa reggiana. Sono avviati i primi contatti per la creazione di un gruppo Comuni pedecollinari che potrebbe nascere da quella che in gergo viene chiamata “gemmazione” di un gruppo (in questo caso Reggio città-Comuni limitrofi) esistente.
Qual è il consiglio per creare un sottogruppo?
Siamo all’inizio, ma abbiamo raccolto l’esperienza di chi ha già creato “Gas”. Per il buon funzionamento è ottimale avere piccoli gruppi (10 massimo 20 famiglie) di persone che solitamente già si conoscono o hanno interessi comuni. Tra i vantaggi anche quello di mantenere vivi o ricreare il senso di comunità e socialità tra persone.
A sua volta come funzionano i sottogruppi di zona?
Ogni gruppo di “gasisti” a sua volta elegge al suo interno un referente-capogruppo mensile a rotazione. Sarà lui durante il mese prestabilito dal gruppo ad occuparsi degli ordini, la raccolta del denaro per i pagamenti, l’acquisto, il ritiro della merce in azienda/cooperativa e la consegna settimanale presso il luogo di appuntamento comune deciso con gli altri “gasisti”.
E chi aderisce come fa ad acquistare la merce settimanalmente?
La famiglia o il singolo aderente versano una quota simbolica di adesione (20 euro) che serve per la cassa comune. Tale cifra verrà poi scalata dai futuri acquisti una volta avviato e ben “rodato” il GAS. Settimanalmente gli aderenti ai vari gruppi di zona ordinano via internet entro il mercoledì la frutta e la verdura. L’ordine via internet viene effettuato grazie ad una speciale pagina realizzata dal gruppo informatico dell’associazione senza scopo di lucro Amici di Beppe Grillo di Reggio.
Ed il ritiro e la consegna della merce?
Il capogruppo si reca il venerdì pomeriggio (massimo sabato mattina) ad acquistare e ritirare la merce presso la cooperativa/azienda agricola convenzionata con il gruppo di zona. Il sabato mattina avviene la consegna della merce ai gasisti in un luogo prestabilito di comune accordo. I gasisti al ritiro della merce pagano il dovuto al capogruppo. E la filiera corta è realizzata! Altro che stare li a dipendere dal caro petrolio, la filiera lunga delle catene di grande distribuzione, preoccuparsi dello sciopero dei Tir ed imprecare contro il caro prezzi! In questo modo poi si da una mano concreta all’agricoltura locale e tipica
Chi volesse aderire o avere informazioni cosa puo’ fare?
Andare sul nostro sito www.grillireggiani.it Contattare i referenti del progetto via mail. Il sottoscritto o la capofila Rossella (vuolicaffe@tiscali.it). Il nostro è un progetto aperto. Il principio dei “G.A.S” è quello di ispirare azioni simili compiute anche da altri gruppi al di fuori del nostro. Siamo come un virus benefico…che diffonde i vantaggi della filiera corta e degli acquisti solidali e dell'azione civica dei cittadini che non stanno con le mani in mano ad aspettare le promesse dei politici di professione di turno che molto spesso fanno tutt'altri interessi che i nostri...
Matteo Incerti ( Reggio nel Web 24 giugno 2008)
lunedì 9 giugno 2008
Notizie scomparse: Microgenerazione batte Nucleare

domenica 1 giugno 2008
Campania il film che non ci fanno vedere
venerdì 30 maggio 2008
Notizie scomparse: la Sassonia non getta negli inceneritori i rifiuti campani

Alla faccia del libero mercato….
Riporto la notizia ANSA DEL 21 maggio
BERLINO, 21 MAG - I rifiuti campani già smaltiti in Sassonia non sono stati bruciati nei termovalorizzatori tedeschi, ma sono stati riciclati per ricavarne materie prime secondarie e composti organici che verranno venduti all´industria. Il percorso dell´immondizia italiana in Germania lo ha spiegato all´ANSA una portavoce del Ministero dell´Ambiente della Sassonia, sottolineando che niente è finito in discarica.«Questi rifiuti non sono stati bruciati» negli inceneritori, ha detto la portavoce. Anzitutto, ha spiegato sono stati separati i rifiuti organici da quelli solidi, che diventeranno poi materie prime secondarie (plastica, metallo, etc.). Il resto, «una parte minore - ha proseguito - è stato trattato in un impianto meccanico-biologico e verrà venduto alle industrie», le quali bruciano questo materiale trasformandolo così in energia. Ma il grosso dei rifiuti campani diventa materia prima secondaria. E l´Italia, oltre a fornire l´immondizia, svolge anche un ruolo importante nella fase successiva del percorso di quest´ultima. Il Paese, infatti, è al terzo posto, con 2,01 milioni di tonnellate, della graduatoria degli acquirenti di materie prime secondarie.
(ANSA) CB21-MAG-08 17:09 NNN
giovedì 15 maggio 2008
Banche & Inceneritori: bruciare conviene solo se paga il cittadino...

Matteo Incerti (pubblicato su rivista Valori - numero maggio 2008)
domenica 4 maggio 2008
Il futuro è Rifiuti Zero
domenica 30 marzo 2008
"Attenti Reggio non è immune alla ndrangheta"
Rita Borsellino, recentemente lo studioso antimafia Enzo Ciconte ha esaltato la capacità di “resistenza” dei reggiani alla ndrangheta. Siamo veramente così immuni ?
“Io non credo ai luoghi immuni. Credo che ci possano essere grandi resistenze da parte di popolazioni che non hanno mai subito questo forte tipo di oppressione e quindi non sono mai state costrette a fare i conti con la paura, perché è normale che si abbia paura in questi casi”
Reggio non dorme sonni tranquilli ?
“Penso che Reggio abbia questa capacità di resistere ma bisogna stare sempre in allerta per evitare di trovarsi un giorno con un problema molto grosso da affrontare. Il problema c’è . Come c’è sicuramente questa capacità di resistere ma forse non bisogna sopravvalutarla perché non è assoluta. il rischio c’è. Bisogna stare molto attenti”.
C’è il tema del riciclaggio di denaro sporco in attività lecite ed il rischio che qualcuno veda questo fenomeno come tutto sommato “accettabile”
“Bisogna rendersi conto che il riciclaggio di denaro sporco droga l’economia ed il libero mercato perché è denaro che fa concorrenza sleale”
In che modo la ndrangheta potrebbe “contaminare” la nostra società ?
“Prendiamo l’esempio delle “ndrine” calabresi sull’economia romagnola. Se da principio ci provano con i loro stessi concittadini perché trovano terreno facile, se acquistano potere ed il potere lo acquistano con il consenso forzato della popolazione, mettendo paura e con una crescente capacità intimidatoria, nulla toglie che anche qualche elemento più debole della società locale possa cedere. E da li aumenta la loro forza. Siamo noi con le nostre risposte che che diamo forza o indeboliamo il potere dei mafiosi”